Si racconta che al tempo dei signori Malaspina, marchesi di Fosdinovo, esistesse una donna, Cristina Pallavicini, sposata con Ippolito Malaspina, la quale rimase vedova dopo che il marito venne assassinato dai fratelli che volevano il suo feudo. La donna è ricordata come crudele, affascinante e un’assassina a sangue freddo. Le storie raccontano dei suoi molteplici amanti di molte etnie e luoghi diversi; la donna li invitava nella propria dimora, passava la notte con loro e il mattino seguente li uccideva freddamente, facendoli precipitare in una botola che aveva nel mezzo della stanza da letto. Gli uomini venivano legati e issati con una corda appesi al soffitto per poi essere lasciati cadere nel baratro pieno di lame. Non venivano udite grida tanto particolare era l’acustica della stanza che impediva ai rumori di fuoriuscire; i cadaveri, dunque, non vennero mai scoperti da nessuno.

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