Borgo storicamente legato alla tradizione della transumanza
Il borgo di Noce è completamente rurale, legato al lavoro dei pastori e alla pratica della transumanza verso Formentera, che si sviluppava sull’antica strada chiamata “Trianara”.
Il suo nome sembrerebbe derivare da un bosco di noci che si trovava nelle sue vicinanze, come indica Carlo Caselli nel suo libro “Lunigiana Ignota“: il borgo è “patria di gente alta, brachicefala e gozzuta, forse per l’acqua“.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il borgo fu quasi interamente distrutto da un incendio; infatti, quello che vediamo oggi è un luogo completamente diverso, privo di quei bellissimi archi a volta in pietra che lo rendevano unico. Noce è composto da due nuclei molto vicini, divisi da un piccolo canale.
In alto vediamo la parte principale del borgo, con case in pietra arenaria con la tipica copertura a piagne, numerosi passaggi voltati e l’oratorio del Santissimo Nome di Maria, che costudisce una caratteristica statua
In alto vediamo la parte principale del borgo, con case in pietra arenaria con la tipica copertura a piagne, numerosi passaggi voltati e l’oratorio del Santissimo Nome di Maria, che costudisce una caratteristica statua della Madonna Nera. La struttura si presenta ad unica navata con tetto spiovente, sul portale reca un’incisione risalente al 1636 sormontato da una statua della Madonna.
Nella parte bassa sorge invece l’oratorio Santo Spirito, particolari e suggestivi sono i suoi muri esterni, sui quali è possibile vedere incise scritte e nomi scolpite a scalpello, forse commemorative di chi ha partecipato alla costruzione. Alcuni dei nomi sono scritti in dialetto.
Il Borgo di Noce si trova sulla strada provinciale 37 che da Pontremoli porta ai numerosi passi tra la Toscana e gli Appennini Liguri. Dalla rotonda di viale Europa a Pontremoli seguire la cartellonistica per Zeri. Una volta superata la località di Codolo, dopo circa 8km arriverete al paese di Noce.