Edificato nel XI secolo dai signori Malaspina, sorge su un sito dove precedentemente vi era un fortilizio estense…
Il castello dei Malaspina di Monti, edificato nel XI secolo dai signori Malaspina, quasi sicuramente sorge su un sito dove precedentemente vi era un fortilizio estense. La sua documentazione è attestata dal 1275.
La sua posizione, come molti altri castelli è strategica e domina la valle del Taverone.
Monti, chiamato anticamente Venelia, è uno degli insediamenti più antichi della Lunigiana, ne è testimone il rinvenimento di una statua stele risalente ai Liguri Apuani, durante il Paleolitico.
Il castello nacque con finalità militari, ma nel XVI secolo venne trasformato in una residenza signorile dal Marchese Morello Malaspina, il quale ne impreziosì gli interni con stanze, enormi camini e soffitti a volta.
La pianta del castello è un rettangolo irregolare; a nord- ovest è presente una torre quadrata sulla quale si ergeva l’apparato difensivo, mentre negli altri angoli sono presenti torri circolari di diversa grandezza.
. La torre più massiccia ospita la porta di accesso nella quale sono ancora visibili le feritoie per le armi e gli alloggiamenti per il ponte levatoio. Per anni all’interno del castello, era ospitata una statua stele rinvenuta nella zona, la così chiamata Stele di Venelia I di proprietà di Niccolò Malaspina, ora ospitata al Museo delle statue stele lunigianese a Pontremoli. Durante il 1920, un grosso terremoto, che interessò gran parte della Lunigiana rovinò il castello, il quale fu minuziosamente restaurato dalla famiglia Malaspina. Nonostante il castello sia privato le sue porte vengono aperte secondo un calendario annuale.
Carlo Caselli, nel suo volume “Lunigiana Ignota”, racconta come nel 1930 fu ospite del Marchese Torquato Malaspina; rimase stupito della bellezza del castello, che con le sue sale, la biblioteca, la sala d’armi e ogni altri ambienti avesse ancora un forte aspetto feudale, come se il tempo non fosse mai trascorso. L’uomo passò la notte in una camera molto suggestiva, maNella valle del Taverone fra i paesi di Amola e Mulisana, si narra sia esistita un’antica città di nome Venelia, distrutta dai Saraceni. Le ricerche hanno portato alla luce urne cinerarie che la gente ha considerato tesori nascosti e trasformati in cenere dal diavolo. A Mulisana si è praticato in antichità il culto degli alberi. In particolare, veniva venerata, una quercia di enormi proporzioni, chiamata quercia di Morian; e si narra che sotto la sua chioma le streghe si radunassero per i loro balli sfrenati. al mattino si svegliò con la mente piena di fantasmi. Raccontò infatti come durante la notte avesse sentito lo spirito di Morello Malaspina, di pesanti armature che si animavano e prendevano vita e disse di aver sentito la voce strozzata di Spinetta Malaspina fatto prigioniero da Giovanni dalle Bande Nere.