Un antico percorso univa nel Medioevo il porto canale di Levanto con Brugnato e Pontremoli, dove incontrava la Via Francigena: è la “Via dei Monti” conosciuta anche come “Via de Pontremolo”. Con il progetto “Da Levanto a Brugnato sulle antiche percorrenze di pellegrini e mercanti”, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di S. Paolo di Torino, a partire dal 2020 è stato avviato il recupero e la valorizzazione del tratto dalla Riviera di Levante alla Val di Vara.
Il progetto ha visto come partner i Comuni di Levanto, Borghetto di Vara e Brugnato, la parrocchia di S. Siro di Montale di Levanto e il Club Alpino Italiano – Sezione della Spezia con la finalità di promuovere, unitamente al cammino medioevale, la conoscenza del complesso monumentale dell’antica pieve di S. Siro con l’annesso oratorio della Santa Croce.
Nel 2023 sono stati avviati contatti con i Comuni di Zignago, Zeri, Pontremoli, l’Unione dei Comuni della Lunigiana e il Club Alpino Italiano – Sezione di Pontremoli per il completamento dei lavori di recupero dell’intero cammino inaugurato ufficialmente nel mese di giugno a Castoglio di Zeri. Al tempo stesso grazie al sostegno delle Fondazioni Compagnia di S.Paolo e Carispezia ed alla collaborazione dei Comuni interessati e delle associazioni locali è stato dato avvio al lungo e complesso processo di valorizzazione della Via dei Monti.
Il Sentiero dei Ducati è un itinerario tra il fiume Po e il Mar Ligure, ideato per ripercorrere le antiche vie che seguivano i confini Estensi tra il ‘500 e l’800 a cavallo tra Emilia e Toscana. Questo percorso, lungo circa 160 km, parte da Quattro Castella (Re) e raggiunge Sarzana (Sp).
Il percorso entra in Toscana e in Lunigiana dal Passo del Lagastrello incontrando i borghi di Torsana e Camporaghena nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, per raggiungere Sassalbo. Prosegue arrivando nella Valle dell’Aulella fino al suggestivo borgo di Casola. Incontra poi Ugliancaldo, con una vista mozzafiato sulle vette apuane ed Equi Terme con le sue grotte carsiche nel cuore del Parco Regionale delle Alpi Apuane. Continua fino al borgo fortificato di Fosdinovo, terrazza sulla valle del fiume Magra, il Mar Ligure e il Golfo dei Poeti. Poco oltre il tracciato entra in Liguria e raggiunge la cittadina fortificata di Sarzana.
Vai al sito del Sentiero dei Ducati: sentierodeiducati.it
La Via degli Abati, denominata anche ‘Francigena di Montagna’ è uno degli itinerari religiosi, che interessano la Lunigiana. Il tracciato, lungo circa 195 km, ricalca le orme degli Abati di San Colombano di Bobbio (abate irlandese e padre, con San Benedetto, del monachesimo europeo) verso Roma. Attraversa l’Appennino Tosco-Emiliano nei territori di Piacenza e Parma e raggiunge Pontremoli.
L’ingresso in Lunigiana è dai territori di Borgo Val di Taro (PR) attraverso il passo del Borgallo, dal quale discende la Valle del Verde incontrando la Cascata di Farfarà e il Lago verde, attraversando il borgo di Cervara, noto per i suoi ‘facion’ apotropaici e Vignola fino a Pontremoli dove, incontrando il Labirinto, si ricollega con la Via Francigena e la Via del Volto Santo.
Tappa/Leg 5 - Borgotaro-Pontremoli (33,9 Km)
Vai al sito della Via degli Abati: viadegliabati.com
Lunigiana, Terra di Acqua e di pietra, solcata anche in piena estate da torrenti di acqua fresca e limpida che dalle vette dell’Appennino cercano la via del mare.
Rinfrescarsi in queste piscine naturali è la normalità per i locali e una piacevole scoperta per i turisti.
Certamente la destinazione più incredibile è il Canyon degli Stretti di Giaredo per trekking fluviale in sicurezza con le guide e la fornitura di tutta l’attrezzatura necessaria. Un’area naturale protetta di rara bellezza, da scoprire camminando tra le alte pareti di questo meraviglioso canyon, nuotando nelle sue acque cristalline e ammirando rocce millenarie d’innumerevoli colori.
Grotte di Equi Experience Park si trova in Lunigiana, nel cuore del Parco Regionale delle Alpi Apuane, Global Geopark UNESCO, che conserva un patrimonio geologico e naturalistico di interesse europeo.
Offre attività diversificate: visite per tutti alla grotta carsica, all’ApuanGeoLab, al museo e al sito preistorico della Tecchia; mentre gli amanti dell’adrenalina possono provare un volo di 200 metri in zipline sul torrente o avventurarsi nella ‘speleo-avventura’: due ore e mezza nelle viscere della montagna con imbraghi, caschi e luce frontale. Non mancano esperienze per i più piccoli con il Kids Adventure Park: percorsi acrobatici con tirolesi, ponti tibetani, zipline e la palestra di arrampicata su roccia.
La Lunigiana è una valle da scoprire camminando o cavalcando attraverso sentieri, borghi, strade antiche. Un territorio compreso tra il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, il Parco Regionale delle Alpi Apuane e il vicino Parco Nazionale delle 5 Terre. Itinerari dai 2000 metri tra laghi glaciali e pascoli sino al mare con le sue spiagge e le sue coste rocciose.
I centri informazione Lunigiana Active sapranno consigliarvi il percorso giusto per ogni giorno, in autonomia o con i tour guidati. Lungo la Via Francigena e la Via del Volto Santo, poi, sarà possibile unire Natura e Storia, ricalcando i passi dei pellegrini medievali.
La Via Marchesana è un un’antica via che ripercorre le orme dei pellegrini da Pavia ad Aulla in Lunigiana, dove si ricongiunge con la Via Francigena, attraversando ben 4 regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Liguria e Toscana).
Il percorso entra in Lunigiana al Passo dei due Santi, al confine con la Liguria, mantenendosi sempre in quota sulla destra del fiume Magra, con scorci su tutta la Lunigiana, il crinale dell’Appennino Tosco-Emiliano e le vette delle Alpi Apuane.
Dopo aver attraversato i pascoli ed i villaggi rurali delle ‘valli’ di Zeri, entra brevemente nell’alto mulazzese tra il Passo dei Casoni e Parana. Procedendo attraversa il comune di Tresana tra borghi e castelli per arrivare a Podenzana, rinomata per i ‘panigacci’ con i panoramici Castello e Santuario del Gaggio (Madonna della Neve).
La discesa a valle è dolce fino ad attraversare il fiume Magra ad Aulla all’altezza dell’antica Abbazia di San Caprasio.
La Via del Volto Santo è un importante cammino storico, considerato la variante montana e l’alternativa più celebre della Via Francigena.
Questo percorso permette di raggiungere Lucca partendo da Pontremoli, attraversando la Lunigiana e la Garfagnana.
La meta finale di questo cammino è il Duomo di San Martino a Lucca, dove è custodito il Volto Santo, un crocifisso ligneo venerato in tutta Europa fin dal Medioevo.
La Via del Volto Santo è un percorso di pellegrinaggio che offre a chi non può affrontare viaggi particolarmente lunghi e faticosi l'opportunità di vivere un’esperienza devozionale.
Il cammino dura sette giorni e si snoda attraverso circa 150 chilometri di mulattiere, strade sterrate e sentieri, immergendo i pellegrini in un paesaggio collinare e montano costellato di borghi, pievi, castelli e ospitali medievali, arricchito da panorami unici e mozzafiato.
I percorsi di mezza costa, dapprima scendono tra l'Appennino e la sinistra del fiume Magra, per risalire le valli del Rosaro e dell'Aulella fino ad arrivare al Passo dei Carpinelli, il luogo dove il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano ed il Parco Regionale delle Alpi Apuane quasi si toccano, prima di scendere la valle del Serchio in Garfagnana.
Il tratto lunigianese comprende le prime tre tappe: Pontremoli-Bagnone (25 km), Bagnone-Fivizzano (30 km) e Fivizzano-Argegna (24 km).
Guarda altri dettagli e la web app della Via del Volto Santo qui: viadelvoltosanto.info
Le Grotte di Equi sono un vasto complesso carsico situato dietro il borgo di Equi Terme, nel Parco Regionale delle Alpi Apuane - Unesco Global Geopark.
Si sviluppano per circa 1000 metri, in un percorso che si divide in tre parti:
la “Buca” considerata fossile, “Le Grotte” scoperte nel 1985 ancora in crescita e quindi vive. La parte più profonda chiamata “Speleo”, in cui le sale possono superare i 60 m di altezza.
Il complesso carsico si è formato nel corso di centinaia di migliaia di anni grazie all’azione dell’acqua che ha dato origine a molte concrezioni: le stalattiti, le cannule, le vele o drappeggi, le stalagmiti, le concrezioni sferoidali da splash e le colate.
Le sorgenti carsiche: la Buca e la Barrila
Lungo l’alveo scavato dal Torrente Fagli sgorgano due sorgenti di origine carsica.
La sorgente della “Buca” scaturisce dall’ingresso delle Grotte ed è una risorgiva perenne, che periodicamente esonda con una portata fino a 15000 litri al secondo e fuoriesce in modo spettacolare dall’attuale ingresso delle grotte.
Poco più a monte della precedente, scaturisce un’altra sorgente, detta “Barrila”, con una portata media di 200 l/sec. Le due sorgenti sono collegate.
La Tecchia e il Museo Archeologico
Sopra all’ingresso delle Grotte si apre la Tecchia di Equi, sito archeologico e paleontologico di rinomanza internazionale, noto soprattutto per il recupero di una grande quantità di ossa di animali oggi estinti, come l’orso delle caverne (Ursus spelaeus). È fruibile al pubblico nel sito di scavo e nel Museo Archeologico sottostante.
Il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, oggi riconosciuto come Riserva di Biosfera UNESCO (MAB, Man and Biosphere), è una vasta area protetta che si estende lungo il crinale appenninico tra la Toscana, con Lunigiana e Garfagnana, e l'Emilia-Romagna, con le alte valli parmensi e reggiane
Grazie alla sua posizione, il parco respira l’aria continentale dell'Europa a nord e quella del Mediterraneo a sud, e costituisce insieme alle Alpi Apuane uno dei più importanti 'hot spot' di biodiversità della penisola.
In Lunigiana, il parco si estende nei comuni di Filattiera, Bagnone, Licciana Nardi, Comano e Fivizzano.
Il paesaggio è caratterizzato da crinali rocciosi con cime tra i 1600 e i 2100 metri con estese praterie d’alta quota, più in basso le faggete, valli e laghi glaciali, torbiere, castagneti, cascate e prati-pascoli con grandi fioriture.
Tre le tante specie a rischio tutelate dal Parco, la rossa Primula appenninica che fiorisce tra le rupi e il Lupo, possono essere considerate come simboli del Parco.
Interessanti anche le emergenze geologiche, tra tutte l'Alta Valle del Rosaro che conserva i gessi triassici vicino a Sassalbo, il grande circo glaciale della Nuda e i depositi morenici che hanno originato il Lago Padule e i Passi dell'Ospedalaccio e del Cerreto.
Le Alpi Apuane costituiscono un'eccezionale catena montuosa protetta dall'omonimo Parco Regionale, riconosciuto come UNESCO Global Geopark, la cui porzione nord-occidentale si estende in Lunigiana nel versante del bacino del fiume Magra, nei comuni di Casola in Lunigiana, Fivizzano e Fosdinovo.
Infatti queste montagne, con morfologia alpina, vette maestose, versanti imponenti e valli profonde, custodiscono un patrimonio di geodiversità d'importanza mondiale. Sono la più importante 'finestra tettonica' di tutto l'Appennino Italiano con una storia geologica complessa, una grande diversità di rocce e minerali, oltre ai più conosciuti marmi.
Le Alpi Apuane custodiscono poi un patrimonio carsico di valore assoluto: delle oltre 1300 grotte carsiche censite, 19 grotte rientrano tra le cinquanta più lunghe d'Italia, mentre l’Abisso Paolo Roversi ha il maggiore dislivello (- 1350 m).
La posizione geografica e la diversità geologica delle Alpi Apuane contribuiscono alla presenza di ambienti che conservano oltre il 50% della biodiversità di tutta la Toscana, soprattuto floristica, tra cui numerose rarità botaniche, come la globularia, la santolina e la pinguicola apuana.
Anche la fauna include specie emblematiche come il gracchio corallino, simbolo del Parco, il lupo e l'aquila reale.
Gli habitat e le specie delle Alpi Apuane sono tutelate anche dalla Rete europea Natura 2000 con un sistema di Siti di Importanza Comunitaria e una IBA (Important Bird Areas)
Le Alpi Apuane offrono inoltre una fitta rete di sentieri escursionistici e, per gli alpinisti, molte vie di arrampicata e vie ferrate attrezzate.
Per avvicinarsi al Parco, oltre ad Equi Terme, è interessante una visita ai più caratteristici borghi di montagna, come Vinca e Ugliancaldo, oppure a Campo Cecina, per godere scenari unici sul Monte Sagro, le Cave di Marmo e il Mar Ligure.
Le Aree Naturali Protette di Interesse Locale (ANPIL) del Fiume Magra in Lunigiana tutelano ambienti che conservano un notevole valore naturalistico e paesaggistico.
Lungo il corso del fiume Magra in Lunigiana si trovano due ANPIL.
La prima, denominata 'Fiume Magra in Lunigiana' interessa i territori dei Comuni di Aulla, Tresana, Podenzana, Villafranca in Lunigiana, Licciana Nardi e Mulazzo.
La seconda, chiamata 'Fiume Magra 2' comprende l'estesa piana fluviale di Filattiera, un paesaggio rurale affascinante con alberate, rogge, mulini ad acqua e le tipiche 'more' (antichi argini in pietra a secco di fiume)
Queste aree si contraddistinguono per l’elevata biodiversità: l’alveo fluviale, con i suoi meandri, rami e isolette e gli ambienti ripariali sono popolati da saliceti, ontaneti e formazioni di farnie e ospitano numerose specie di uccelli, come anatre, limicoli, gruccioni, martin pescatori e vari aironi, tra cui l’airone bianco maggiore e la nitticora.
All’interno delle ANPIL si snodano percorsi ciclabili come la Greenway del Fiume Magra, la Ciclovia dei Castelli e itinerari della Lunigiana Bike Area.
Dispongono anche di spazi per la fruizione facilitata, come il Sentiero Natura a Filattiera, ideale per esplorare la bellezza naturale della zona anche a piedi.
Il Lago Verde della Cervara, situato in Lunigiana, è un piccolo bacino lacustre naturale, con un perimetro di circa 500 metri, posto a 1053 metri di altitudine e distante 4,5 km dal borgo montano di Cervara, con i suoi caratteristici 'facion' sulle facciate, nel Comune di Pontremoli. Ha la caratteristica di non avere corsi d'acqua immissari o emissari, quindi alimentato da direttamente da piogge o ruscellamenti.
Il lago deve il suo nome principalmente al colore verde riflesso dalle sue acque in certi periodi dell’anno, creando un luogo incantevole immerso nelle faggete dell’Appennino, dove regnano pace e tranquillità.
Questo lo rende ideale per trascorrere giornate di relax in mezzo alla natura.
Da qui, è possibile raggiungere a piedi un’altra attrazione imperdibile: la Cascata di Farfarà, con un suggestivo salto d'acqua di decine metri è uno dei salti più alti della Lunigiana.
La cascata prende il nome dal nucleo di 'cascine' tipiche della Valle del Verde, agglomerati di edifici in pietra a secco a sala unica con caratteristica copertura in ordito di tronchi e rami ricoperto da paglia. Le 'cascine' avevano una funzione di 'alpeggio' locale utilizzato dalle comunità dei borghi situati poco a valle.
Poco più avanti il panorama si apre sulle, in località 'Fontana Gilente', e si possono notare tipici boschetti di betulle.
Situata nella Valle del Verde, la cascata si trova lungo la Via degli Abati, uno storico percorso che collega Pontremoli al Piacentino e a Bobbio.
Il Solco di Equi è uno stretto e profondo canyon naturale, che incide i marmi apuani.
Questo spettacolare paesaggio si è formato grazie all’erosione effettuata dal torrente Catenelle sulla soprastante valle glaciale del Pizzo d’Uccello (1782 m slm), suggestivo rilievo apuano noto soprattutto per l’imponente parete Nord, con 700 m. di falesia verticale.
Lungo la Valle del Solco, che ricade nella Zona Speciale di Conservazione “Valli Glaciali di Orto di Donna e Solco di Equi”, si possono ammirare numerose particolarità geomorfologiche (geositi) come la morena profonda di Valtredi o la parete Nord del Pizzo d’Uccello.
Inoltre, questa valle ospita endemismi botanici, autentiche rarità vegetali uniche in tutto il mondo, come la carnivora Pinguicola apuana.
Sulle rupi circostanti è testimoniata da anni la nidificazione dell’aquila reale.
Il Solco di Equi, insieme al complesso carsico delle Grotte e Tecchia di Equi, fa parte dei Geositi più importanti del Parco Regionale delle Alpi Apuane – UNESCO Global Geopark.
Il Lago Padule è situato nel Comune di Fivizzano, lungo la ss63, circa un km prima del Passo del Cerreto, alla base della valle morenica di Pezzalunga, conosciuta localmente come Vallone dell’Inferno.
Questa valle è uno dei più ampi circhi glaciali dell’Appennino ed il lago è il risultato dall’azione modellatrice dei ghiacciai durante l’ultima glaciazione quaternaria.
All’epoca infatti il bacino di accumulo dei ghiacci si trovava proprio in corrispondenza della conca semicircolare ancora oggi facilmente visibile sul versante sud del Monte La Nuda, mentre una lingua glaciale scendeva sul versante toscano fino all’odierno borgo di Sassalbo.
La deposizione di detriti morenici ai lati e nelle zone terminali del ghiacciaio, ha creato uno sbarramento che ha permesso la formazione del lago, oggi alimentato dalle acque del Torrente Rosaro, che sgorga alle pendici del suddetto monte.
Il Lago Padule è inoltre un’importante zona umida che ospita specie vegetali comuni come la cannuccia di palude e specie molto rare come il Trifoglio fibrino e gli eriofori con i loro bianchi pennacchi. Funge anche da area di sosta per numerose specie di uccelli acquatici migratori.
I Prati di Logarghena, situati a 1000 metri di quota sul versante sud-orientale del Monte Braiola, offrono ampie distese prative che si estendono come un balcone panoramico sulla Valle del Magra: da questa posizione infatti, lo sguardo abbraccia il paesaggio circostante, dalle imponenti Alpi Apuane e alle cime dell'Appennino, dominato dal Monte Marmagna.
In passato, questi prati erano intensamente utilizzati per l'alpeggio del bestiame, un'attività oggi ridotta ma ancora presente, con greggi di pecore di razza massese dal tipico manto scuro che pascolano in quest'area durante l’estate. Sono anche una meta privilegiata per escursioni, passeggiate e picnic. Nel mese di maggio, i prati si colorano di un tappeto di giunchiglie fiorite.
I Prati di Logarghena sono tutelati dal Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano e dalla Zona Speciale di Conservazione della Direttiva europea 'Habitat'. I prati pascoli umidi ospitano tantissime piante e animali protetti e a rischio. Dalle tante specie di orchidee ai predatori come il Lupo e l'Aquila Reale, da anfibi come il Tritone crestato a pipistrelli e rettili che rendono questa zona uno scrigno importante di biodiversità da rispettare e tutelare.
Diversi sentieri consentono di raggiungere il Monte Orsaro, il Monte Marmagna e il Lago Santo Parmense partendo da qui. Durante il percorso, è possibile attraversare brughiere di mirtilli e fare sosta presso rifugi e bivacchi della zona, tra cui il rifugio Mattei, il bivacco Tifoni e il rifugio Mariotti.
Il Lago Paduli è un lago artificiale situato a 1200 m- di altezza nel Comune di Comano, a circa 1 km dal Passo del Lagastrello, al confine tra la Toscana e l'Emilia-Romagna. Compreso nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, questo lago offre la possibilità di trascorrere una giornata immersi nella natura incontaminata, circondati da boschi di faggio. Vicino alle rive del lago, dove è anche possibile trovare aree di sosta e picnic, può capitare facilmente di imbattersi in alcuni gruppi di cavalli del Ventasso al pascolo.
Dal lago si possono inoltre intraprendere delle belle escursioni nell’Appennino Tosco-Emiliano, per esempio al Lago Squincio, al Lago di Monte Acuto, Rifugio Città di Sarzana o lungo la dorsale appenninica. Per raggiungere il Lago Paduli in auto si passa da Licciana Nardi o da Comano, seguendo le indicazioni per il Passo del Lagastrello.. Poco prima del Passo, incontrerete il lago sulla vostra destra.
Il meraviglioso Ponte della Valle Oscura, situato appena fuori Groppodalosio, una frazione di Pontremoli lungo la Via Francigena, garantisce l’attraversamento del fiume Magra dal lontano 1574 . Immerso in un paesaggio caratterizzato da castagneti e terrazzamenti, il ponte presenta un’unica arcata notevolmente pronunciata di 16 metri, che ha sfidato il tempo e le alluvioni, rimanendo un'icona della zona.
Il Ponte collega Groppodalosio a Casalina attraverso l’attuale itinerario della Via Francigena. Per raggiungerlo facilmente, si può partire da Casalina, dove è possibile arrivare in auto e poi seguire un sentiero lastricato che conduce al ponte. Il percorso da Casalina al ponte richiede circa 5 minuti a piedi.
Per ammirare la bellezza del Ponte della Valle Oscura, è inoltre possibile scendere nel letto del fiume nei pressi del ponte, facendo attenzione poiché le rocce possono essere scivolose, per godersi le fresche acque del Magra in un luogo mozzafiato.
La Pieve di Santo Stefano a Sorano, situata a Filattiera nel cuore della Lunigiana, è una chiesa solitaria costruita in ciottoli di fiume, che ha rappresentato un punto di riferimento per i pellegrini in transito lungo la Via Francigena. Oltre alla sua funzione religiosa, la Pieve costituisce un sito archeologico di notevole interesse, testimonianza dei popoli che hanno abitato la regione fin dalle epoche più remote.
Originariamente luogo di culto già in epoca preistorica, la chiesa conserva una statua stele femminile, utilizzata come materiale da costruzione e murata sul gradino del presbiterio nella navata destra. L'area circostante ospitava una fattoria romana, presumibilmente abitata dalla Gens Suria nel I secolo a.C., e nel VII secolo fu occupata dal Kastron Sereon, indicato come presidio della linea difensiva bizantina.
La chiesa ha conservato anche il ricordo di Leodgar, un vescovo o gastaldo longobardo, che contribuì alla cristianizzazione della Lunigiana distruggendo gli idoli in pietra e fondando ospitali. Citata nel X secolo da Sigeric, arcivescovo di Canterbury, durante il suo viaggio di ritorno da Roma, Santo Stefano di Sorano ha mantenuto le sue funzioni religiose nonostante l'isolamento nel fondovalle dopo l'incastellamento del colle alle spalle dell'abitato e l'edificazione della chiesa di San Giorgio tra XII e XIII secolo.
Nonostante i crolli degli anni Novanta del Novecento, un accurato lavoro di restauro ha riportato in vita questo edificio di grande interesse storico. La chiesa presenta un impianto a tre navate con pilastri circolari e accanto si erge un tozzo campanile che ricorda una torre di guardia. Le absidi, con lesene ed archetti pensili, rivelano influenze dell'Italia del Nord, come molti altri edifici della Lunigiana.
Equi Terme è un borgo storico della Lunigiana orientale, nel Parco Regionale delle Alpi Apuane - Unesco Global Geopark, che offre molte occasioni di attività e svago:
Dalla visita alle Grotte di Equi Experience Park, allo stabilimento termale con una grande piscina natatoria, i bozzetti termali per immergersi liberamente nella acque tipide lungo il torrente, il canyon del Solco, oltre ad alberghi, B&B e ristoranti. Nei dintorni sono possibili passeggiate, escursioni e tour o noleggio delle ebike per conoscere la natura del Parco delle Alpi Apuane.
A Natale e per l'Epifania si svolgono suggestivi eventi come il Presepe Vivente e 'Piovono Befane' Epifania con natività vivente e befane acrobatiche.
Equi Terme è servito dalla stazione ferroviaria sulla linea Lucca-Aulla e dall'area camper attrezzata.